Confesercenti: bene l\'inizio dei saldi, ma per l\'abbigliamento servono nuove regole

3' di lettura 15/01/2009 - Positiva la prima settimana di saldi nei negozi della provincia: secondo i dati raccolti da Fismo, il sindacato dell’abbigliamento aderente a Confesercenti, soltanto il 17% degli operatori lamenta un calo delle vendite rispetto allo scorso anno, mentre la maggioranza (41%) registra un incremento ed è alta (35%) anche la percentuale di coloro che non notano differenze rispetto alla passata stagione.

“Dati, in parte, prevedibili visto che i commercianti hanno venduto poco nei primi mesi dell’inverno –commenta la segretaria provinciale Fismo Ilva Sartini- e che, anche da parte dei consumatori, l’attesa dei saldi era tanta. In più, l’abitudine di acquistare con gli sconti è ormai consolidata: nei negozi è possibile usufruirne durante i saldi e negli outlet per tutto il resto dell’anno”.




“Se ottobre e novembre, anche a causa del clima caldo, hanno fatto segnare un calo di vendite per il 64% degli operatori –prosegue Sartini- dicembre è stato in crescita. I commercianti hanno dimostrato di saper reagire con intelligenza alla crisi, incoraggiando gli acquisti anche a discapito dei propri guadagni: in molti, infatti, hanno praticato sconti addirittura fino al 30% all’interno dei propri negozi, anche sotto le festività. Il settore, così, ha tenuto –continua la responsabile Fismo- per il 17% degli esercenti il mese si è concluso in attivo (per quel che riguarda il volume delle vendite se non quello dei guadagni), per il 35% ha avuto un andamento pari all’anno precedente. Oltre il 50% degli operatori, insomma, è riuscito ad affrontare la difficile congiuntura economica, dimostrando la capacità di adeguarsi ai consumi”.




Difficile, però, secondo Sartini, adeguarsi ai consumi senza poter contare su un adeguamento delle normative: “Secondo la maggior parte degli operatori da noi contattati i saldi vanno mantenuti, ma le date di avvio devono essere posticipate almeno fino al 20 gennaio e uniformate a livello nazionale o almeno interregionale. Già dallo scorso mese di ottobre, Fismo si è fatta portavoce di tali richieste all’assessore regionale al Commercio Vittoriano Solazzi che è anche coordinatore nazionale degli assessori regionali al Commercio in Italia”.




Da segnalare che nell’arco di due anni la percentuale dei commercianti che chiedono un posticipo dei saldi, anche se ancora preponderante, è diminuita dall’80% al 58%, mentre è aumentato il numero di chi opta per la liberalizzazione: “Il tema resta aperto e dovrà essere oggetto di approfondimenti –afferma Sartini- in quanto la proposta dimostra, da parte dei commercianti, la volontà di interpretare il momento, cercando di andare incontro alle nuove abitudini dei consumatori. Ora, però, le priorità sono quelle di regolamentare il mondo degli outlet e di risolvere il problema delle rimanenze di magazzino, considerate come merce nuova da un punto di vista fiscale, ma con un valore commerciale pari a zero. Necessario, inoltre, modificare gli studi di settore, dal momento che i ricarichi complessivi diminuiscono e potenziare le risorse pubbliche a sostegno dei centri commerciali naturali –centri storici e quartieri- per competere al meglio con l’offerta della grande distribuzione”.




Il prossimo 16 marzo, problemi e richieste degli operatori arriveranno sul tavolo del convegno nazionale Fismo in programma a Roma: “Nell’occasione –conclude Sartini- sono stati invitati tutti gli assessori regionali al Commercio e, da parte nostra, solleciteremo la presenza dell’assessore Solazzi, nell’ottica di una soluzione condivisa ed efficace dei problemi”.


   

da Confesercenti Pesaro




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 15-01-2009 alle 01:01 sul giornale del 15 gennaio 2009 - 618 letture

In questo articolo si parla di attualità, Confesercenti Pesaro





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