Progetto Einaudi-Albertini: chiude tavola rotonda sull\'indipendenza dei media

2' di lettura 24/03/2009 -

“Le democrazie moderne non hanno mai avuto così bisogno di giornalisti, ma sempre meno persone sono disposte a pagare per l’informazione”. Questo lo scenario dipinto da Daniele Manca, caporedattore responsabile della sezione economica del Corriere della Sera, intervenuto oggi all’ultima giornata del convegno Einaudi-Albertini sull’indipendenza dei media organizzato dalla Scuola di giornalismo in collaborazione con l’università “Carlo Bo”, alla tavola rotonda “Le trasformazioni nei media e l’impresa giornalistica”.



“Internet - ha spiegato Manca nel suo intervento - sta provocando un mutamento strutturale nel mondo dell’informazione, con risvolti economici e sociali. E nella società si diffonde la percezione di una sostanziale irrilevanza dell’informazione su tv e carta stampata”.


“Il problema - ha aggiunto Manca - è che Internet non può garantire gli stessi introiti della carta stampata”. E i numeri parlano chiaro. Secondo i dati citati dal giornalista del Corriere, negli Stati Uniti la percentuale di “torta pubblicitaria” che confluiva nei giornali era del 20% nel 2000. Nel 2008 è scesa di 13 punti, mentre in rete è cresciuta solo dal 3 all’8 per cento.


Per comprendere i risvolti concreti di questo fenomeno, Manca ha citato l’esempio del Seattle Post-Intelligencer che ha lasciato la carta per restare solo in internet. “Ma in questo passaggio ha ridotto la sua redazione da 165 a 20 giornalisti”, ha sottolineato. Molto simile è la situazione italiana. “Il Corriere - ha raccontato il caporedattore economico - è passato dai 150 milioni di utile operativo del 2007 agli 80 milioni del 2008”.


Per rispondere alla crisi, ha spiegato, il giornale ha tentato la linea dello “stuff and fluff”, ovvero abbinare contenuti “seri” a informazione di svago. Ma la soluzione a quanto pare, non è destinata a reggere, e il futuro del Corriere, come di tutta la stampa e dei giornalisti, rimane tutto da discutere. “Per sopravvivere - ha concluso Manca - Il giornalista del futuro dovrà essere imprenditore di se stesso. Forse i giornalisti si trasformeranno tutti in editori”.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 24-03-2009 alle 18:10 sul giornale del 24 marzo 2009 - 645 letture

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