Crisi, Confagricoltura chiede interventi immediati

agricoltura 2' di lettura 10/11/2009 - Mondo agricolo inquieto per l’andamento della crisi economica, che non risparmia alcuno dei suoi settori: “Confagricoltura è pronta a sostenere con forza e nelle sedi idonee le giuste rivendicazioni delle imprese”.

L’impegno è stato preso da Giuseppe Mariotti, presidente provinciale di Confagricoltura, durante il recente seminario informativo sulle novità riguardanti la Pac, Politica agricola comunitaria, e l’energia da fonti rinnovabili. Un incontro di carattere tecnico, ben presto trasformatosi in un’occasione per manifestare la forte insoddisfazione degli imprenditori agricoli, oltre duecento, riuniti nell’Aula Magna del centro Codma, a Fano in via Campanella 1.



L’associazione sta valutando la possibilità di organizzare una manifestazione dalla rilevanza regionale, se non nazionale, perché sia dichiarato lo stato di crisi per l’agricoltura. La stagione delle semine si è aperta all’insegna di una preoccupante incognita. Gli imprenditori agricoli, che in alcuni casi investono fino a 1.000 euro all’ettaro, sono posti di fronte al rischio di lavorare in perdita e di chiudere in pari solo grazie ai premi dell’Unione europea. Si tratta di uno dei due temi, la cosiddetta Pac, trattato insieme con l’energia rinnovabile dallo stesso Mariotti, dalla presidente provinciale dell’Associazione nazionale giovani agricoltori Marianna Bruscoli e dai due esperti Ugo Sciarretta e Roberta Papili, venuti a Fano dalla sede nazionale Confagricoltura a Roma. Hanno portato i saluti delle rispettive Amministrazioni il vice sindaco di Fano, Mirco Carloni, e l’assessore provinciale Tarcisio Porto.



“Abbiamo il merito – afferma Denis Bernabucci, direttore provinciale di Confagricoltura – di avere organizzato un seminario rispondente alle esigenze del mondo agricolo, centrando i temi e approfondendoli in modo adeguato. Il fatto è che i conti non tornano agli agricoltori. Produrre grano nelle Marche non conviene più, complici la crisi di mercato e l’annata di scarsa produttività. Con un chilo di grano tenero, venduto a 13 centesimi, si ricavano 800 grammi di farina, che danno un chilo di pane, che è venduto in media a 2 euro e 60 centesimi. Di tutta questa torta agli agricoltori restano solo le briciole, cioè il 5 per cento. Da un chilo di grano duro si ricavano 700 grammi di semola e da questi 670 grammi di pasta, venduta da un minimo di 60 centesimi a un massimo di 6 euro al chilo. Ma più in generale tutti comparti, non solo la produzione di cereali, attraversano una fase di profonda difficoltà.



Confagricoltura chiede interventi immediati, affinché sia riconosciuto lo stato di crisi. Chiediamo, in particolare, di finanziare il fondo di solidarietà, la proroga degli sgravi, la sospensione dei contributi e dei mutui. Inoltre si chiede di attivare misure anticicliche per la gestione dei rischi di mercato, oltre a interventi per favorire il credito alle imprese e per semplificare le norme burocratiche”.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 10-11-2009 alle 17:20 sul giornale del 11 novembre 2009 - 899 letture

In questo articolo si parla di attualità, agricoltura, Confagricoltura di Pesaro-Urbino





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