Urbania: impianti eolici, favorevoli e contrari trovino un punto di convergenza

3' di lettura 26/11/2009 - “Favorevoli, contrari? Decidano i cittadini e comunque le ragioni del sì e quelle del no trovino un punto di convergenza”.

La Cna, sulla questione legata all’installazione di un impianto eolico nel territorio dei comuni di Urbania-Piobbico, ritiene che la scelta di una consultazione referendaria sia utile alla definizione di una questione che sta dividendo l’opinione pubblica e le istituzioni. E’ quanto è emerso nel corso della riunione organizzata dalla CNA con gli imprenditori sulla questione delle energie alternative. Iniziativa alla quale l’associazione ha invitato il professor Giuseppe Dini, coordinatore regionale delle guardie giurate del Wwf, e l’ingegner Sisto Merolla, consigliere di amministrazione della Mtre srl, per un confronto sul tema dell’energia eolica durante la presidenza di ambito degli associati Cna. Come emerso nell’incontro, il tema delle energie alternative produce oggi una attenzione importante nelle persone sensibili al tema ambientale, ma muove anche molti interessi economici incentivati dai contributi statali legati alla produzione del kwh. Secondo la CNA, il caso di Urbania–Piobbico è emblematico.


La proposta di installazione di 24 macchine su pali di altezza 64 m per una altezza complessiva di 99m per un diametro di base di circa 40 m, sui crinali in località Monte dei Torrini, l’altro sul Monte Picchio, ha indotto l’amministrazione comunale ad indire un referendum per consultare la popolazione, scelta che CNA valuta positivamente. Il problema della generazione di energia da fonti alternative alle convenzionali passa necessariamente su interventi di questo tipo, che a parte l’impatto ambientale di tipo visivo, ha ricadute ambientali minimali, mentre quelle sanitarie sulla popolazione certamente nulle anche successivamente, dopo la dismissione dell’impianto. Da sottolineare comunque che le opere di dismissione dell’impianto, ovvero lo smontaggio e lo smaltimento delle parti, (a carico di chi costruisce) dovrà essere tenuto in considerazione nella fase autorizzativa, ma oltre a ciò il territorio potrà trarne diretto beneficio, se nella trattativa si introduce una voce di equo indennizzo non di tipo ambientale, come parla la legge, ma puramente economico, tale comunque da compensare gli effetti negativi dell’intervento con denari freschi ed utili per opere collettive, che ci auguriamo le amministrazioni sapranno indirizzare verso interventi legati all’ambiente, al risparmio energetico e alla formazione verso queste problematiche.


“L’iniziativa – osserva Massimo Galli responsabile CNA ambito Urbino – è stata organizzata per raccogliere elementi per una valutazione sul progetto. Come associazione stiamo al merito delle cose, ad una attenta valutazione degli elementi positivi e negativi, da qualunque parte espressi, ad un\'opera di informazione che favorisca la partecipazione consapevole dei cittadini e, per quanto ci riguarda, delle imprese. Ci auguriamo che la valutazione di alcune obiezioni sollevate da chi sostiene le ragioni del “NO” e le richieste di ridimensionamento dell’impianto da parte di chi sostiene le ragioni del “SI” possano convergere e favoriscano la definizione di un progetto concretamente e ambientalmente sostenibile. Per approfondire l’argomento è già stato fissato dalla CNA un incontro con il sindaco di Urbania, Giuseppe Lucarini”.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 26-11-2009 alle 17:49 sul giornale del 27 novembre 2009 - 806 letture

In questo articolo si parla di attualità, cna, monte san lorenzo





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