Successo per il convegno sulla difesa del suolo

Gianluca Carrabs 4' di lettura 19/12/2009 - “Promuovere l’occupazione attraverso la costante manutenzione del territorio, contribuendo alla prevenzione del rischio idrogeologico e del pericolo incendi boschivi è fra i primi obiettivi posti dall’intesa sottoscritta fra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Marche nel settembre 2007”. Con questo assunto dell’Assessore alla Difesa del Suolo, Territori Montani e Politiche per la Montagna, Gianluca Carrabs, ha avuto inizio il convegno sulla difesa del suolo e la valorizzazione delle aree montane, che si è tenuto venerdì 18 nella Facoltà di Economia, Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”.

Si è scelta la città di Urbino per presentare i risultati e il consuntivo del programma di interventi, in attuazione al Protocollo d’intesa firmato due anni fa, connessi alla tutela, riqualificazione e valorizzazione ambientale di alcuni assi vallivi del sistema territoriale montano che con delibera regionale del 12 dicembre scorso assegna alle comunità montane del Montefeltro, Alto Medio Metauro, San Vicino, Esino Frasassi, Catria – Nerone, finanziamenti pari a 1.900.000 euro per interventi sistemazione idraulico forestale. Il rischio idrogeologico, infatti, interessa il 70% dei comuni italiani e le Marche hanno il triste primato con il 99% (243 su 246) dei comuni a rischio (studio Protezione Civile/Legambiente su Rapporto Ecosistema Rischio 2009). “L’indice della franosità – ha sottolineato a Urbino Enrico Gennari, presidente Ordine dei Geologi delle Marche - arriva al 25% su tutto il territorio regionale raggiungendo i massimi valori in corrispondenza della fascia montano-collinare, dove i dissesti presentano, in gran parte, connotazioni di rischio più elevato con danni ingenti al patrimonio architettonico e ambientale, fino a gravi rischi per l’incolumità delle persone”.

“I territori montani – ha proseguito Gabriele Giovannini, presidente della Comunità Montana dell’Alto e Medio Metauro – vivono una fase molto critica. Le popolazioni delle aree interne che per anni hanno saputo con i loro sacrifici preservarne l’integrità, devono diventare protagonisti dello sviluppo, occorre offrirgli condizioni di vita dignitose, permettergli di partecipare alle scelte; devono essere messi in grado di ricavare reddito in quegli stessi territori che purtroppo salgano alla ribalta solo quando avvengono grandi disastri. Per questo ringraziamo di cuore la Regione Marche ed in particolare l’Ass. Carrabs che ha consentito a questa CM di collaborare su un tema così strategico e di grande attualità”. “Attraverso l’intesa – spiega l’Assessore Difesa del Suolo, Territori Montani e Politiche per la Montagna, Gianluca Carrabs – sono stati finanziati un programma d’interventi e lavori, pari a 6 milioni di euro, con l’obiettivo prioritario di promuovere l’occupazione e valide opportunità di sviluppo per le imprese, attraverso la costante manutenzione del territorio prevenendone così il rischio idrogeologico e degli incendi boschivi. Tutelare e valorizzare la montagna significa conservare il territorio ed il paesaggio anche come condizione per sviluppare tutte quelle attività legate all’ecoturismo, al turismo rurale e alla valorizzazione delle tipicità locali”.

Il Protocollo trova ulteriore valenza e significato all’interno di una strategia più ampia di rilancio e di creazione di alternative economiche nelle aree appenniniche che la giunta regionale Marche ha perseguito nei cinque anni di legislatura. Fra queste il Progetto Appennino che, in attuazione degli impegni assunti dalla Regione Marche con la firma della Carta di Fonte Avellana (documento strategico per lo sviluppo dei territori montani sottoscritto il 18 maggio 1996), costituisce un programma di interventi nell’Appennino marchigiano per tutelare e rendere fruibili le numerose emergenze paesaggistiche, storiche ed ambientali presenti nell’area, e che trova coronamento nella legge finanziaria approvata martedì scorso dall’Assemblea legislativa regionale (15/12/2009). Durante il convegno l’assessore Gianluca Carrabs ha esposto anche i prossimi obiettivi: quello di avviare un’azione di coordinamento fra gli Enti (Regione, Comunità montane, comuni, centro per l’impiego e cooperative forestali) avvalendosi delle professionalità presenti dipendenti della Regione Marche competenti in materia. “L’Accordo di Programma Quadro – ha concluso l’Ass. Carrabs – rappresenta quindi la prova generale e concreta, di una modalità innovativa di intervento sul territorio ed il Progetto Appennino, così come approvato nelle sue linee di impostazione, lo strumento, subito a disposizione del nuovo Governo che si insedierà dopo le elezioni e che io asupico di continuità con l’attuale, per aprire nelle Marche il cantiere di quella che consideriamo la più urgente opera pubblica: il riassetto idrogeologico e la manutenzione del nostro territorio”.

Il coordinamento organizzativo del convegno era a cura di Ecstra, già promotore di iniziative culturali attraverso modalità virtuose, ovvero sviluppando sistemi di collaborazione e condivisione delle opportunità nella maniera più partecipata e condivisa. Il convegno è stato realizzato grazie al contributo della Regione Marche, Assessorato Difesa Suolo Difesa del Suolo, Territori Montani e Politiche per la Montagna con la collaborazione della Comunità Montana dell’Alto e Medio Metauro; l’Università degli Studi di Urbino Facoltà di Scienze e Tecnologie; l’Ordine dei Geologi delle Marche.





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 19-12-2009 alle 21:29 sul giornale del 21 dicembre 2009 - 938 letture

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