Al Consiglio di Stato per bloccare la caccia al capriolo

capriolo maschio 1' di lettura 08/01/2010 - Per bloccare la caccia al capriolo che la Provincia di Pesaro e Urbino ha clamorosamente autorizzato nei mesi di febbraio, marzo e giugno, Lupus, LAC e VAS sono ricorse in appello al Consiglio di Stato.A

A distanza di poche settimane dall\'ottenimento dei primi importanti risultati, Lupus in Fabula, LAC (Lega Abolizione Caccia) e VAS (Verdi Ambiente e Società) sulla caccia e sui privilegi ingiustificati per i cacciatori non demordono. Dopo che l\'ordinanza del TAR Marche ha dato ragione alle tre associazioni sospendendo la caccia alla beccaccia e al daino, per la caccia al capriolo, oltre il termine tradizionale del 31 gennaio, ora si attende l\'udienza al Consiglio di Stato, dove gli ambientalisti saranno difesi ancora dall\'avvocato Leonardo Guidi.


Pare incredibile come associazioni di volontariato che hanno come finalità la tutela di un bene pubblico come l\'ambiente e gli animali che ci vivono, debbano trovarsi a battagliare per vie legali con enti pubblici come la Provincia e la Regione, e che per rivendicare legalità, chiarezza nei procedimenti e scientificità nelle scelte, debbano spendere così tante energie per contrastare il malcostume della politica lobbistica. Il proseguimento della strage di caprioli oltre il termine della stagione venatoria è un regalo ai cacciatori che le associazioni ambientaliste ritengono non sia sostenuto da basi scientifiche e pertanto dev\'essere bloccato.


Intanto, quello che il TAR Marche ha già deciso non deve rimanere scritto sui pezzi di carta: Polizia Provinciale e Corpo Forestale dello Stato devono vigilare sul rispetto dell\'ordinanza emessa, ma nella provincia con il più alto tasso di bracconaggio del centro Italia non si può certo stare tranquilli.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 08-01-2010 alle 17:39 sul giornale del 09 gennaio 2010 - 1002 letture

In questo articolo si parla di attualità, lupus in fabula





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