Il caso Ersu Marche e il PdL in Regione: un’eclissi di luna

palazzo ducale urbino 4' di lettura 01/08/2010 -

La proposta della Giunta Regionale di abolire i Consigli di Amministrazione ERSU dovrà essere discussa in Consiglio Regionale entro il 30 novembre 2010: nel caso in cui l’Esecutivo non faccia passi indietro, le speranze sono da riporre nel voto dell’Assemblea.



Il cittadino di buon senso penserà: “La minoranza, che appartiene a uno schieramento – il Pdl – che ha fatto del federalismo e del ridimensionamento dei poteri dello Stato una bandiera, si batterà contro questo provvedimento che impone una nuova forma di centralismo regionale”. Purtroppo, però, in politica la coerenza e il buon senso sembrano mancare, come il Gruppo Facebook “Salviamol’ErsudiUrbino” ha potuto constatare.

Nella seduta del 29 giugno u.s., l’Assessore al Diritto allo Studio Marco Luchetti, rispondendo a una interpellanza sulle “Prospettive dell’ERSU di Urbino” presentata dal consigliere PdL urbinate Elisabetta Foschi, ha dichiarato espressamente che “la proposta di legge della Giunta regionale in itinere intende, per quanto possibile, ricondurre gli organi direttivi degli ERSU ad un più stretto rapporto con l’Amministrazione regionale, assimilandone il regime giuridico a quello dei dirigenti dei servizi della Giunta” e che “(…) va comunque sottolineato il fatto che dalla soppressione degli attuali organi di amministrazione degli ERSU (Presidenti, consigli di amministrazione) dovrebbe derivare, a regime, una riduzione della spesa di oltre 100/150 mila euro all’anno”.

Di fronte a parole che denotano la volontà di accentramento a scapito dei territori, i cittadini di buon senso, compresi gli stessi elettori della Foschi, si sarebbero aspettati una risposta decisa, drastica, forte. E invece… “La sottoscritta in questa sua interpellanza intendeva farsi portavoce di una serie di documenti che nella Provincia di Pesaro Urbino e nel Comune di Urbino sono stati approvati dai rispettivi Consigli che tendono a chiedere alla Giunta regionale il mantenimento dello stato attuale. E’ quindi un farsi interprete dell’istanza di un intero territorio e non di una esclusiva parte politica”, è l’esordio soft. Ma non è finita: “Dai calcoli fatti il risparmio non è enorme – ora non entro troppo nel merito, non essendo di mia competenza e non avendo neppure gli strumenti per fare un calcolo preciso –, però sicuramente l’autonomia decisionale, organizzativa e la partecipazione a cui l’Assessore faceva riferimento vanno assolutamente salvaguardate”. Un’annotazione: per calcolare il costo di un CdA ERSU gli unici strumenti indispensabili sono la tabellina di una legge e una calcolatrice!

Come mai la Foschi, stimata per il suo spirito battagliero, è stata così morbida? La sua è stata una difesa dell’autonomia degli ERSU da delegata d’ufficio, e non da politica convinta. Ma soprattutto: l’anteporre l’interesse del territorio a quello di parte è stato un atto di maturità politica o il tentativo di mascherare la posizione non unitaria sull’argomento del suo gruppo? “Salviamol’ErsudiUrbino” una risposta l’ha trovata nel resoconto della seduta dell’Assemblea Regionale del 27 luglio u.s.. All’ordine del giorno c’era la proposta presentata dalla Giunta di prorogare gli organi degli ERSU e di altri Enti Regionali. Elisabetta Foschi è stata in silenzio, in compenso sono intervenuti due suoi colleghi di minoranza. “Comprendiamo che la proroga risponde alle esigenze del riordino e quindi in merito a questo siamo d’accordo. (…) Mi sembrava quindi più prudente nominare subito dei commissari funzionari della Regione. Ma se questo non è possibile noi naturalmente non voteremo a favore di questo atto, magari ci asterremo o esprimeremo un voto contrario. Siamo comunque d’accordo, ripeto, sulla proroga” ha detto il capogruppo Pdl Francesco Massi, nato a Macerata e residente a Tolentino.

A rincarare la dose è stato il suo collega di partito Umberto Trenta, di Ascoli Piceno: “Prendo per buono il buonsenso del mio pacioso Capogruppo, però io per dichiarazione di voto voglio esprimere il mio voto contrario. Io sono infatti sostanzialmente contrario a queste aziende, che vanno in controtendenza rispetto ad un federalismo fiscale ormai compiuto ed imminente e che sono in contrasto con tutto quel rigore amministrativo della finanziaria da me sostenuto e condiviso. Quindi, seppure sia solo ancora per qualche mese, che resti il mio voto negativo su questo concetto di mala amministrazione e di diffusione capillare che serve solo a giustificare la presenza.”

“Salviamol’ErsudiUrbino” chiede al consigliere Foschi di prendere ufficialmente le distanze da queste gravi affermazioni dei suoi colleghi di partito. Il fatto che la proposta presentata dalla Giunta riguardasse gli “Enti e Aziende operanti in materie di competenze della Regione”, e non specificatamente gli ERSU, non costituisce un’attenuante. Il Consigliere Foschi intende battersi per gli ERSU marchigiani o, piuttosto, preferisce assecondare gli ambienti governativi romani, che del rigore finanziario sono gli attuali portabandiera, come ricordato dal suo collega Trenta?


   

da Gruppo Facebook Salviamol’ErsudiUrbino




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 01-08-2010 alle 18:17 sul giornale del 02 agosto 2010 - 783 letture

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