Sgombero aula C1, Fuorikorso: 'Deprimente militarizzazione dell'università'

fuorikorso 3' di lettura 25/02/2012 - In merito al comunicato dell’Ateneo riguardo lo sgombero dell’ aula C1 Autogestita, l’Associazione FuoriKorso Urbino, intende esprimere le proprie perplessità.

Apprendendo che in data 20 dicembre 2011 il provvedimento inerente allo sgombero dell’aula autogestita è stato comunicato al Senato Accademico, le motivazioni con le quali la dirigenza dell’Ateneo ha giustificato questo atto, ovvero la grave situazione causata dagli straordinari eventi atmosferici, appaiono quanto mai pretestuose ed inconsistenti. Anche di fronte alle ragioni di razionalizzazione degli spazi ed il risparmio degli affitti dell’Università, abbiamo provato sconcerto. E’ ben evidente che le spese per gli affitti di determinati spazi non sono di certo cagionate dall’inutilizzo a fini didattici di una singola aula. La volontà dell’Ateneo di destinare un’altra aula agli studenti ne è la conferma. Le perniciose imputazioni secondo cui l’autogestione possa aver gravato oneri sulle tasche degli studenti sono assurde ed inverosimili.

Di maggior preoccupazione per la dirigenza dovrebbe essere la situazione di permanente illegalità circa la tassazione studentesca. Inoltre è assolutamente doveroso ricordare al Magnifico Rettore come nonostante il nostro sia un Ateneo di medie dimensioni c’è una impressionante esiguità di spazi dedicati esclusivamente agli studenti (gruppi,collettivi e associazioni). La C1 è sempre stata l’unico luogo in cui gli studenti abbiano potuto organizzare iniziative autogestite. La proposta di trasferimento in un’aula più piccola (la C3) è quindi una limitazione strutturale che denota ulteriormente, una già palese mancanza di considerazione dell’apporto degli studenti nel nostro Ateneo. Dubbi emergono circa l’effettiva volontà da parte del Rettore di condurre alcuna trattativa. Difatti l’ordine di sgombero è stato emanato quando vi era ancora molto tempo (vista la sospensione delle attività didattiche al magistero fino al 12 marzo) per tentare di raggiungere un accordo tra le parti.

Riguardo la presunta mancanza di democrazia all’interno dell’Aula autogestita, esprimiamo totale disaccordo. In quanto associazione che ha frequentato e lavorato all’interno della stessa, possiamo affermare che tutte le realtà studentesche hanno sempre avuto la possibilità di entrare e partecipare attivamente alla gestione di questo spazio. Se talune hanno smesso di utilizzare questo spazio, è perché hanno ritenuto autonomamente che esso non era più loro necessario. La nostra associazione in passato non partecipava alla gestione dell’aula, tuttavia il Rettore non si è (giustamente secondo noi) mai posto il problema di mancanza di democrazia all’interno dell’aula nonostante avessimo rappresentanti democraticamente eletti nei vari organi accademici (CdA e Senato). Manifestazioni non violente di dissenso sono contemplate e spesso auspicabili all’interno della vita politica di una realtà democratica come quella universitaria. La persecuzione per via giudiziaria di queste ultime vanno considerate come una grave assenza di cultura democratica. Non intendiamo soffermarci sulle ridicole congetture riguardo le presunte e pericolose minacce nei riguardi della persona del Rettore, che i giornali e gli organi dell’ateneo alimentano strumentalmente in questi giorni. Appare evidente poi, quanto sia stata fuori misura la richiesta da parte del Rettore di un intervento così massiccio di forze dell’ordine che ha portato ad una nuova deprimente militarizzazione dell’Università. Ci fanno sorridere, ma amaramente le velate insinuazioni di possibili lesioni all’incolumità fisica dei lavoratori da parte di studenti che spesso sono stati con essi solidali e collaborativi.


da Associazione Universitaria Fuorikorso




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 25-02-2012 alle 15:59 sul giornale del 27 febbraio 2012 - 627 letture

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