A Palazzo Ducale la mostra del Polittico di Potenza Picena

3' di lettura 23/12/2013 - Da domenica c’è anche un po’ di Potenza Picena nella prestigiosa Galleria Nazionale delle Marche di Palazzo Ducale a Urbino, nei suggestivi e splendidi ambienti dei vari Appartamenti del piano nobile di quello che fu il cuore pulsante del mondo Rinascimentale di Federico da Montefeltro.

Accanto alla “Città ideale”, alle opere di Piero della Francesca e ai più grandi capolavori del Quattrocento, c’è infatti anche il Polittico “Madonna col Bambino tra i Santi Giacomo Maggiore e Rocco”, realizzato da Paolo Bontulli da Percanestro, datato 1507 e conservato fino a poche settimane fa presso la chiesa di San Giacomo, nel centro storico di Potenza Picena.

La splendida tavola è sempre stata collocata sull’altare maggiore della chiesa potentina fino al recente cedimento parziale della volta della chiesa che ha imposto la rimozione dell’opera.

Quest’ultima, che non ha fortunatamente subito danni, è diventata oggetto di un progetto di valorizzazione promossa dalla Soprintendenza di Urbino in collaborazione con la Parrocchia dei SS. Stefano e Giacomo e l’Amministrazione Comunale di Potenza Picena. Curatore dell’iniziativa Gabriele Barucca della Soprintendenza in collaborazione con Matteo Mazzalupi e con Roberto Domenichini, archivista potentino dell’Archiviio storico di Ancona e gran conoscitore di storia e arte locale.

Nel pomeriggio di domenica si è tenuta l’inaugurazione del Polittico con una cerimonia alla quale hanno preso parte anche il sindaco Sergio Paoluicci, il vice sindaco Ugo Riccobelli, con una nutrita partecipazione di cittadini di Potenza Picena appassionati e sensibili all’importanza dell’evento per la comunità potentina.
Nel corso dell’evento la Soprintendente Maria Rosaria Valazzi ha ribadito il suo apprezzamento per l’opera d’arte sottolineando anche l’importanza dell’intervento di recupero e valorizzazione.

“Ringrazio la Soprintendenza – dice il sindaco Paolucci – sia per l’attenta ripulitura del manufatto sia per l’opportunità data a Potenza Picena e a un’opera d’arte che appartiene al suo territorio, di avere una collocazione così importante e prestigiosa qual’è la Galleria Nazionale delle Marche. Il periodo di esposizione sarà l’occasione per la più importante opera d’arte della nostra città di essere ammirata dai tanti visitatori della Galleria Nazionale”.
Il Polittico rimarrà esposto al pubblico ad Urbino fino al prossimo 6 aprile per poi tornare a Potenza Picena “dove – dice il sindaco – troverà degna collocazione e ampia visibilità”.

“Il trittico raffigurante la Vergine col Bambino in trono e i santi Giacomo e Rocco – dice Gabriele Barucca Direttore per la Soprintendenza ai Beni Culturali dell’unità operativa territoriale che comprende anche il Comune di Potenza Picena - costituisce il capolavoro di questo petit maître, pressoché sconosciuto, del primo Cinquecento nelle Marche, originario di Percanestro, una località nel circondario di Serravalle di Chienti nell’alto maceratese. La pala d’altare completa della sua predella documenta l’aspetto reale della personalità artistica di Paolo Bontulli e le radici della sua cultura. Nel dipinto si avverte un’impronta nettamente crivellesca, ovviamente declinata con i limiti imposti dai mezzi del Bontulli, ma, non meno essenziale ed evidente, risulta il riflesso della pittura sanseverinate del tardo Quattrocento soprattutto nell’intonazione espressiva delle figure.

L’opera di artisti quali Ludovico Urbani e Lorenzo d’Alessandro doveva essere ben presente al pittore di Percanestro. Non c’è qui spazio per ampliare il campo dei confronti come una puntuale analisi della tavola renderebbe possibile. Ma comunque la resa formale del dipinto è connotata da un accento personalissimo, rustico ma non incolto, il cui portato più interessante e curioso è rappresentato dal trono della Vergine, complessa macchina marmorea di ispirazione classica che costituisce il fulcro dell’architettura interna dell’intera composizione e denota un atteggiamento estrosamente accumulatorio, ancora legato ai primi del Cinquecento a quella sfera di “Rinascimento-goticizzato”, che di lì a poco sarà destinato a scomparire definitivamente.








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 23-12-2013 alle 18:26 sul giornale del 24 dicembre 2013 - 1328 letture

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