Marcolini a Urbino: ''La Regione che vogliamo: lotta agli sprechi, Fano-Grosseto e rilancio delle aree interne''

4' di lettura 01/02/2015 - Anche Urbino ha accolto con entusiasmo Pietro Marcolini, candidato alle Primarie del centrosinistra per la presidenza della Regione Marche. La tappa di domenica mattina, presso la Sala degli Incisori del Collegio Raffaello ha visto la presenza di circa 200 persone. Risultato eccezionale soprattutto per la giornata festiva.

Ad accogliere Marcolini al suo arrivo l’on. Alessia Morani, l’assessore Almerino Mezzolani, sindaci, amministratori locali, il segretario comunale Scaramucci e quello provinciale Gostoli, il mondo universitario che ben lo conosce come docente nella città ducale. La scommessa di questo territorio è stato subito affrontata dalla Morani.

“Perché sostengo Pietro e non un pesarese? Perché ho provato ad alzare lo sguardo dai municipalismi e dagli interessi di un solo territorio. Pietro è la persona giusta, perché ha una visione regionale, esperienze nazionali ed europee alle spalle, esprime l’equilibrio che nasce dalla conoscenza profonda della nostra regione. Lo dico anche da rappresentante del territorio, che chiede equità, non favoritismi. A candidare Urbino Capitale della Cultura c'era Pietro Marcolini al mio fianco, non qualcun altro. Lo stesso dicasi di quando Urbino è stata inserita tra i 20 musei nazionali. Nessuno meglio di lui poteva e può rappresentare una sintesi. È figura esperta di questa comunità. Un mix di umiltà e autorevolezza”.

Marcolini, nel suo intervento, ha affrontato numerosi argomenti elencando le sfide da affrontare. “Dobbiamo lavorare su tre fronti: quello economico, quello sociale e quello istituzionale – ha detto – . Ci sarà un gran lavoro da fare e noi lo affronteremo con ottimismo realista che non significa inventare la realtà o fare allarmismi, ma prendere di petto i problemi”. Non sono mancate precisazioni verso l’approccio a queste Primarie.

“Ho sempre sostenuto che le Primarie possono far bene al Pd, perché permettono al partito di aprirsi all’esterno. Ho accettato di correre, perché sono stato proposto come una candidatura unitaria. Ceriscioli e Ricci sono stati i primi a propormi. Ora leggo sulla stampa che sono in Regione da 30 anni e che è ora di cambiare. In questi anni non sono sempre stato in Regione, ma mi sono dedicato ad altro: ho gestito un consorzio di grandi imprese, ho diretto un centro per la creazione d’impresa con selezione europea, ho collaborato con organismi internazionali, ho insegnato all’università e ricoperto cariche dirigenziali e amministrative in ambito pubblico. Oggi metto questa mia esperienza a disposizione per la guida della Regione Marche”.

Tra i temi toccati anche quello della lotta agli sprechi. A tutti i livelli. “Abbiamo lavorato bene in questi anni, ma la lotta agli sprechi non è mai finita. Dai miei sfidanti sento toni da opposizione, che rivelano il rischio di una cultura minoritaria. Il Pd è forza di governo e non siamo stati con le braccia conserte. Nuove sfide ci aspettano, ma rivendico i risultati conseguiti. Le Marche sono una regione sana che può rivendicare un ruolo nazionale grazie a quanto siamo riusciti a fare nel governo dei conti pubblici e della sanità. Penso al personale regionale: abbiamo un rapporto dipendenti/popolazione che è ad esempio meno della metà di quello della Campania. Se si taglia a tutti senza entrare nel merito si fa una discriminazione verso chi ha ben fatto. Per questo vogliamo collaborare con il Governo Renzi. Ora è il tempo di un riformismo forte”.

Sempre in tema di risparmi, Marcolini ha lodato gli amministratori locali per “il grande esempio dato con le Unioni dei Comuni: vanno incentivate senza rinunciare alla storia, ma rendendo efficienti i servizi”. Interventi anche dal pubblico dai quali è emerso che l’approccio da seguire è quello del merito: “Declinare il cambiamento solo in termini anagrafici è il tema di chi non ha altri argomenti; l’elezione di Mattarella ci dice l’esatto contrario; al primo posto le competenze e il merito” è stato detto durante i commenti finali. Tra le istanze del territorio è stata sollevata la questione della Fano-Grosseto e lo sviluppo delle aree interne.

“Il completamento della direttrice di collegamento con il Tirreno è opera strategica di rilievo interregionale, che c’impegniamo a portare a definizione. Le risorse europee ci aiuteranno anche nel rilancio delle Aree interne, su cui bisogna riaprire una questione regionale. Investire sui servizi essenziali (sanità, trasporti, istruzione) e su progetti di sviluppo locale che mettano insieme cultura, ambiente e turismo, come abbiamo avviato con i Distretti Culturali Evoluti e i cluster turistici”, ha concluso Marcolini.

Il candidato prosegue il suo tour lunedì a Fermo, ore 21, alla Sala dei Ritratti del Comune








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 01-02-2015 alle 17:00 sul giornale del 02 febbraio 2015 - 920 letture

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