Area Vasta amministrativamente unificata, divisa nell'erogazione dei servizi

A distanza di anni dalla creazione della stessa azienda ci si accorge che l’unità è solo formale e molte delle differenze di erogazione dei vari servizi presenti non solo a livello regionale ma anche all’interno di ogni singola provincia, ancora esistono.
Un esempio eclatante di quanto detto sono le commissioni sanitarie per l’accertamento dell’invalidità civile, dello stato di handicap, della disabilità e della cecità che sono presenti non solo a Pesaro ma anche nei territori delle ex zone territoriali, Fano e Urbino.
Un cittadino che necessita del riconoscimento di una invalidità deve recarsi dal proprio medico curante il quale, con una procedura telematica, inoltra all’inps il certificato medico attestante le patologie. Con la ricevuta dello stesso si attiva la domanda vera e propria, sempre utilizzando la procedura telematica presso un patronato. Da questo momento parte la pratica che la normativa prevede debba concludersi entro 60 giorni.
Nella nostra provincia l’attesa per la prima visita, e non per la conclusione dell’intero iter procedurale, è a Pesaro di circa 3 mesi con 32 sedute di commissione effettuate ogni mese, a Fano e ad Urbino di circa 8 mesi con 13 sedute di media mensili. In queste due ultime realtà, fino a pochi mesi fa, la situazione era accettabile, con attese ai livelli di Pesaro, se non migliori per quanto riguarda Fano. Tutto è peggiorato quando a Fano vi è stato il pensionamento del Dott. Polidoro Presidente delle Commissioni non ancora sostituto, anche se un pensionamento è ampiamente prevedibile quindi sicuramente ci sono state grosse carenze organizzative e operative da parte di chi doveva provvedere. In Urbino la situazione è peggiorata quando uno dei due presidenti di commissione è stato trasferito per ricoprire altro incarico all’interno della stessa realtà lavorativa.
Per quanto riguarda l’entroterra pesarese è da evidenziare anche che, mentre prima erano operative delle commissioni anche a Pergola e Fossombrone, oggi i residenti di questi e dei comuni limitrofi sono costretti a presentarsi a visita a Fano pur indipendentemente dallo stato di invalidità che, a volte, complica notevolmente lo spostamento, con disagi pesantissimi sia per i soggetti che per famiglie.
L’ANMIC ritiene certamente inaccettabile tale situazione alla luce anche del fatto che, laddove l’attesa per la prima visita è di 8/9 mesi, la conclusione di tutta la procedura avviene dopo quasi un anno. I soggetti che chiedono i riconoscimenti sopracitati hanno spesso situazioni personali e famigliari pesantissime, sia dal punto di vista economico che sociale e subiscono anche danni notevoli da simili attese. Si chiede di intervenire immediatamente per riportare in primo luogo la gestione uniforme su tutto il territorio provinciale ed anche per evitare che i tempi di attesa si allunghino ulteriormente, rischio quest’ultimo non paventato ma sicuro, se non viene aumentato il numero delle commissioni nelle zone di Urbino e Fano.
Infine ricordiamo che in questo modo l’Area Vasta 1 è fuori legge, non rispettando sia la normativa che prevede i citati 60 giorni sia il fatto che l’azienda dovrebbe garantire lo stesso trattamento a tutti i suoi assistiti.
Il Presidente Regionale
Massimo Domenicucci
Il Presidente Provinciale
Giancarlo Balducci

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 20-02-2015 alle 08:59 sul giornale del 21 febbraio 2015 - 404 letture
In questo articolo si parla di attualità, pesaro, ospedale san salvatore, Anmic
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