Alla Camera si discute la proposta di legge per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio

La legge si propone di garantire un adeguato risalto nazionale e internazionale alla vita e alle opere dei tre personaggi. Stanziando fondi consistenti (un milione e centocinquantamila euro) per ciascun comitato. La legge offre notevoli opportunità a questo territorio - ha affermato l’on.le Ernesto Preziosi - ogni comitato, infatti, dovrà provvedere ad elaborare il piano delle iniziative culturali per realizzare un percorso mirato all'arricchimento dell'offerta culturale in termini di formazione, ricerca, divulgazione e conoscibilità delle opere degli artisti, di valorizzazione turistica dei luoghi in cui essi hanno vissuto e operato, nonché di sviluppo delle competenze degli studenti nel settore dei beni culturali. Ciascun comitato dovrà elaborare un programma culturale relativo all’opera e ai luoghi legati alla figura da celebrare, che comprende attività di restauro di cose mobili o immobili sottoposte a tutela, nonché attività di ricerca, editoriali, formative, espositive e di organizzazione e gestione di manifestazioni in ambito culturale, storico, letterario, scientifico e artistico. Il disegno di legge apre tra l’altro una prospettiva di internazionalizzazione e di innovazione tecnologica, anche attraverso l’utilizzo di strumenti digitali, allo scopo di costituire i valori culturali celebrati come un patrimonio formativo (specie in ambito universitario) e di ricerca internazionale.
In particolare l’on.le Preziosi nel suo intervento ha evidenziato il rapporto tra Raffaello e Urbino. Dopo aver ricordato come ad Urbino proprio in quegli anni sia stato istituito l’Ateneo e si sia aperta una stagione ricca di fermenti culturali e artistici, Preziosi nell’intervento in Aula ha sottolineato come ancora oggi quell’Ateneo sia segno “di una vocazione internazionale, che la Città conserva sin da quando gli spiriti più illustri dell’epoca convenivano alla Corte di Federico e di Guidubaldo I di Montefeltro.
Accanto all’Ateneo è sorta, nel 1869, l’Accademia Raffaello con il compito di conservare e promuovere il genio di Raffaello e curare il decoro di Urbino sua città natale”. L’attualità dell’Opera di Raffaello è stata infine richiamata dall’on.le Preziosi attraverso una citazione di Carlo Bo: "Raffaello ci aveva lasciato un'immagine completa dell'uomo, del suo carnale e del suo spirituale”, un equilibrio “ottenuto da una saldatura assoluta, fino a ricostituire una sorta di Paradiso ritrovato, fino a rinnovare l'uomo”.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 04-05-2017 alle 00:00 sul giornale del 04 maggio 2017 - 345 letture
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