Lettera aperta di un cittadino urbinate al sindaco Gambini

Maurizio Gambini e Vittorio Sgarbi - Foto da Facebook 3' di lettura 06/06/2017 - Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di un cittadino urbinate rivolta al sindaco Maurizio Gambini sul comportamento dell'assessore Vittorio Sgarbi durante il consiglio comunale dello scorso 29 maggio.

Questo il testo completo della lettera:

"Sono un Urbinate, la mia famiglia lo è da secoli, sono avanti negli anni ed ho avuto modo di conoscere, per lavoro e per lungo tempo, una buona parte del mondo; ne ho viste - e qualche volta subite - di tutti i colori, ma credo che l’intensa indignazione che ho provato e continuo a provare in questi giorni, ricordo di averla sentita, così nel profondo, solo di fronte ad eventi che hanno mortificato e ferito pesantemente il nostro mondo, il nostro essere liberi.

Non importa quanto grandi e tragici siano i fatti: la loro natura, la loro essenza li qualifica.

Nel mio girovagare per Paesi anche molto lontani, ho sempre avuto la certezza di essere nato ed essere stato educato in una Città nota per la sua Bellezza, la sua Civiltà e la sua Storia: Urbino, patrimonio dell’UNESCO, può e deve presentarsi al mondo per ospitare grandi idee, non certamente per amplificare il clamore degli insulti e delle volgarità.

Accuse luride e spregevoli quanto insensate, come quelle che l’Assessore Sgarbi, non eletto dagli Urbinati, ma voluto dal Sindaco, ha vomitato durante l’ultimo Consiglio Comunale, avrebbero fatto inorridire chiunque anche se solo fossero state rivolte ad una persona qualsiasi per strada o all’osteria, ma poiché sono state indirizzate a Consiglieri Comunali, Rappresentanti eletti dai Cittadini di Urbino, pubblicamente e durante una riunione di Consiglio Comunale, oltre a ferire la loro dignità individuale, hanno colpito l’intera Cittadinanza di cui il Sindaco ne è il Primo Cittadino.

Ecco perché scrivo a lui, il Sindaco, e non al protagonista.

È a lui che mi rivolgo perchè, prima e subito dopo l’elezione, ha più volte dichiarato di voler essere il Sindaco di tutti gli Urbinati ed invece, di fronte ad una serie di aggressioni verbali, sconce e fuori controllo, ripeto, insensatamente volgari ed offensive nei confronti di Consiglieri Comunali, non solo non è intervenuto, ma ha provocatoriamente sostenuto di voler dare la cittadinanza onoraria all’aggressore.

Ma dove crede di essere? Qualche riga sulla storia di questa Città l’ha mai letta?

Sono indignato ed offeso, come dovrebbero esserlo i miei Concittadini: non sono stati insultati e vilipesi individui che si trovavano lì per caso o per disturbare, ma i miei, i nostri Delegati, quelli che comunque concorrono a rappresentare la nostra Città, che si condividano o no le loro opinioni.

Oggi la Città di Urbino dovrebbe avere il diritto di costituirsi parte civile in un procedimento penale per le offese ed ingiurie che un Assessore ha rivolto a Rappresentanti delegati dagli Urbinati e quindi rivolte alla Comunità; dovrebbe sentire il dovere di chiedere che venga sostituita nell’incarico la Presidente del Consiglio Comunale la quale, per indegna adulazione o incapacità politica (o ambedue), non solo non ha allontanato dall’aula l’aggressore, ma non ha neppure avuto il coraggio di esercitare il proprio dovere istituzionale di pretendere la moderazione, interrompendo la velenosa emorragia verbale.

A chi il compito di procedere, se non al Primo Cittadino, eletto Garante della Istituzione Municipale nella sua totalità ed integrità?

Nel caso che ciò non avvenga, gli Urbinati reagiranno o dovrò rassegnarmi a pensare che la notorietà televisiva, nulla di più e nulla di meglio, dà il diritto di passare sopra alla decenza civile ed al senso di civitas che, interpretandone alla buona il significato, comporta convivenza nella libertà di opinione e nella democrazia del confronto?

Alberto Luminati"






Questa è una lettera al giornale pubblicata il 06-06-2017 alle 00:00 sul giornale del 06 giugno 2017 - 3866 letture

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