Fano-Urbino, ciclabile o ferrovia? Legambiente Urbino: "Uscire dalle ambiguità e dagli equivoci"

ferrovia fano-urbino| 3' di lettura 10/01/2019 - Dalle dichiarazioni del Consigliere Biancani, viene rimarcato il suo interessamento per una ciclabile lungo la valle metaurense, ma rimane l’equivoco se questa sarà realizzata scardinando o meno i binari della ferrovia.

Ora Legambiente rifiuta l’opzione o ciclabile o ferrovia, e una contrapposizione artificiale e creata ad arte con l’unico scopo di puntare a smantellare, magari parzialmente, i binari esistenti. Siamo per il ripristino della ferrovia e ci battiamo in difesa della tratta ferrata, anche se per il momento le autorità di governo, nazionale e regionale, sono attualmente sordi e sottovalutano le esigenze del territorio.

Auspichiamo e speriamo, dopo la chiusura della ferrovia del 31 gennaio 1987 decretata da un ministro del Psi prima di sparire come partito, che non sia un governo regionale del Pd a proseguire su questa strada e smantellare la tratta ferrata: una tale decisione avrebbe conseguenze pesanti nelle prossime elezioni regionali. Legambiente non solo non è contraria ma si dichiara, come ha sempre scritto, a favore della ciclabile, meglio se a fianco della vecchia Flaminia, perché eviterebbe problemi non secondari di sicurezza e di viabilità, nel superare ponti e gallerie, che richiedono investimenti e spese ingenti. Inoltre l’attraversamento di centri abitati e punti di ristoro garantisce una maggior fruibilità e sicurezza per un uso popolare della ciclabile che diventerebbe una alternativa ecologica e salutare per gli spostamenti e non solo uno strumento domenicale per usi agonistici.

A nome delle comunità dell’entroterra che, tra l’altro si sono già espresse con voto unanime degli organi istituzionali locali, riaffermiamo, tuttavia, la nostra netta opposizione anche alla semplice ipotesi di smantellare la strada ferrata per sovrapporvi una ciclabile e alla contrapposizione ciclabile contro ferrovia.

Invitiamo, pertanto, il Consigliere Biancani a procedere in modo meno confuso e senza escludere gli enti locali dell’entroterra e le associazioni ambientaliste (Legambiente, FAI, Italia Nostra, WWF) che si sono pronunciate in difesa della ferrovia. Ad uscire da ogni equivoco e ambiguità perseguendo la realizzazione del progetto delle ferrovie turistiche, sancito con un voto del Parlamento, sulla linea del precedente ministro Franceschini e dell’attuale, Toninelli, che si è detto favorevole ad incrementare le piccole linee ferrate a favore dei pendolari e del turismo.

Le difficoltà che si incontrano per la miopia delle strategie e volontà politiche di chi ci amministra, non giustifica né l’abbandono del progetto né la parcellizzazione o la demolizione del sedime ferroviario. Come si continua a perseguire il progetto della Fano-Grosseto, - sebbene attualmente sia arenata davanti alla Guinza, e non sia paragonabile per gli alti costi rispetto al ripristino della ferrovia - perché si ritiene un’arteria molto importante, così, a maggior ragione non si deve abbandonare il progetto di ripristino della Fano-Urbino, che riteniamo fondamentale per munire il territorio provinciale di un collegamento moderno, ecologico e collettivo che arresti la decadenza e il declino sociale ed economico non solo dell’entroterra, ma di tutta la provincia.


da Legambiente
Circolo "Le Cesane" Urbino





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 10-01-2019 alle 16:47 sul giornale del 10 gennaio 2019 - 668 letture

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