Atti vandalici e tante polemiche, ...e anche Giovanni Pascoli si ribalta nella tomba

2' di lettura 04/09/2019 - La poetica del fanciullino fa a pugni con gli atti vandalici a chiusura della festa dell’aquilone ad Urbino. Urbino doveva diventare la “Città dell’aquilone” cioè la città dei bambini invece rischia di trasformarsi in quella dei “padrini”. Si imbrattano portoni e girano coltelli.

Il duro prezzo da pagare per render commerciale anche ciò che resta di ludico. L’ennesima competizione all’ultimo sangue e l’ennesima occasione per vender il brand cittadino a qualunque costo? Lo stupore pascoliano di fronte alle piccole cose diventa sgomento vista l’incapacità di gestire in modo infantile - e non certo in senso spregiativo - una gara che di competitivo dovrebbe aver poco o nulla! C’è un regolamento (facciamolo semplice, non cambiamolo continuamente e rispettiamolo) e ci son le contrade. Le regole esistono e le contrade fan appartenenza ma non certo diversità. Così come la Festa dell’Aquilone che dovrebbe esser un’occasione per conciliare gli interessi turistici ed economici della città ducale con la celebrazione dell’infanzia nella sua purezza. Saranno anche stati minori a macchiarsi di atti vandalici ma gli adulti dovrebbero interrogarsi. Il fanciullino che è in ognuno di noi - forse Pascoli era troppo ottimista - va risvegliato con la consapevolezza dell’adulto. Siamo sicuri che business e turismo debbano necessariamente passare per queste vie? Creare bambini competitivi, litigiosi, adulti anzi tempo e nel modo peggiore è forse un bel mestiere? L’amministrazione comunale e chi gestisce la manifestazione queste domande dovrebbe porsele.

La Festa del Duca si è chiusa con le polemiche per l’indebito utilizzo del titolo “Sipario ducale” e per la mancata celebrazione del 25esimo della morte di Paolo Volponi. La festa dell’aquilone si chiude con atti vandalici e con polemiche varie. L’assessore al turismo parlava di brand e di claim… Senza scomodare inglesismi vari basta meno. Buon senso. Una grande risorsa.