Cagli, nascondeva la droga nel caffè, sequestrati 300mila euro di cocaina e un fucile illegale

3' di lettura 21/09/2019 - Voleva depistare i cani antidroga confondendoli con l’odore di caffè. Così ha pensato di nascondere 1,1 chilogrammi di cocaina purissima tra la polvere marrone solitamente destinata alla moka, e di spargere chicchi sul pianale dell’auto. Credeva, in questo modo, di poter trasportare la droga indisturbato e di arrivare a destinazione senza venire scoperto. Si sbagliava.

Giovedì sera, durante un posto di blocco lungo la strada provinciale 424 all’altezza di Cagli, un 55enne originario di Sinopoli è stato fermato dai carabinieri di Pergola. R.C. - 55enne residente a Frontone - era al volante di una Dacia Duster. Una volta accostata l’auto, si è mostrato ai militari piuttosto agitato. Da qui i primi sospetti, che hanno indotto i carabinieri a effettuare ulteriori accertamenti.

Di certo non l’ha aiutato quel forte odore di caffè che avrebbe dovuto mandare fuori strada eventuali cani antidroga - soluzione fondata su banali leggende metropolitane, a detta dei militari -, ma che ha invece finito per insospettire gli uomini in divisa che l’hanno fermato. Sul pianale dell’auto vi erano diversi chicchi sparsi qua e là. Il 55enne non ha saputo dare spiegazioni convincenti a riguardo, fornendo soltanto risposte di circostanza. La situazione si è così fatta sempre più sospetta. Oltretutto, a un’ulteriore analisi della vettura, i carabinieri hanno pure notato che alcune parti del cruscotto erano stranamente allentate.

Non avendo sul posto la strumentazione necessaria, i militari hanno così condotto auto e conducente nella caserma di Pergola, dove è stata poi effettuata una perquisizione più approfondita. È così emerso che, in un vano ricavato smontando la parte non visibile del navigatore satellitare, era stato nascosto un involucro pieno di caffè in polvere, con al suo interno dei sacchetti gelo contenenti addirittura 1,1 chilogrammi di cocaina, la cui purezza al momento stimata si aggira intorno al 98 per cento. Questo significa che - una volta tagliata, suddivisa in dosi e rivenduta - tutta quella droga avrebbe potuto fruttare anche 300mila euro. Per questo si può davvero parlare di un grosso colpo da parte dei militari, di un “arresto importante” - come evidenziato anche dal neo comandante della caserma di Fano Maximiliano Papale -, frutto di un’operazione in sinergia tra le stazioni e il nucleo operativo e radiomobile che ha interessato l’entroterra, in particolare i comuni di Cagli e Pergola. Tutto questo per cercare di infliggere un duro colpo allo spaccio, grazie ad azioni preventive e repressive, anche dopo le operazioni di inizio estate - la “Prius” su tutte - portate a compimento in modo eccellente lungo la costa.

Tutto concluso con il sequestro della droga? No. Perché R.C. nascondeva anche altro. In seguito al ritrovamento della coca, i carabinieri hanno perquisito pure la sua abitazione, dove è stato rinvenuto un fucile da caccia privo di matricola detenuto in modo illegale. Ed è così che il 55enne non dovrà rispondere soltanto per la detenzione di droga, ma anche per quella dell’arma clandestina. R.C. si trova ora in carcere, a Villa Fastiggi di Pesaro. Eppure resta un mistero: quello dei simboli rinvenuti sul panetto, su cui ora si cercherà di fare chiarezza.








Questo è un articolo pubblicato il 21-09-2019 alle 17:04 sul giornale del 23 settembre 2019 - 1685 letture

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