Su Pesaro Studi il silenzio della politica urbinate

pesaro studi 3' di lettura 17/10/2019 - Il sindaco di Pesaro assomiglia sempre di più a un facitore di eventi: deve stupire con le sue proposte che mettono al centro la sua persona e l’immagine di un politico sempre in carriera.

Ha l’indubbia capacità di fiutare il vento e di capitalizzare la visibilità che gli forniscono i media. Per lui esiste solo Pesaro mentre Urbino deve solo continuare a essere funzionale agli interessi di Pesaro, come per il passato, e quindi niente ripristino della tratta ferroviaria e nessuna strada, degna di questo nome, che colleghi la città ducale a Pesaro - la vicenda della “montelabbatese” è sotto gli occhi di tutti -, l’insidia recente di ridimensionare l’Itis trasferendo alcuni corsi tra Pesaro e Vallefoglia. Ricci è riuscito persino a legare Raffaello a Rossini e usare Urbino come passe-partout per partecipare alla candidatura di città europea della cultura per il 2033.

E dopo avere chiuso “Pesaro-Studi” adesso la vuole riaprire e si appella al rettore Stocchi, che incontrerà il 21 ottobre, folgorato dalla proposta del capogruppo del M5S in Consiglio comunale Francesca Frenquellucci, che ha contrastato in campagna elettorale, ma che ora esalta come un’operazione necessaria, e ha conferito alla stessa Frenquellucci, consigliere di opposizione, la delega a “Università e Pesaro-Studi” auspicando un “laboratorio politico-amministrativo nazionale” tra Pd e M5S con un occhio rivolto alle elezioni regionali del prossimo anno. Un terremoto politico che ha fatto insorgere il centrodestra provinciale.

Intanto a Urbino il sindaco Gambini, che fa il Masaniello a corrente alternata, ha elevato una protesta molto tiepida, un flatus vocis in luogo dei frequenti gargarismi verbali, contro un progetto che danneggia la nostra Università con ricadute negative sull’economia cittadina, già duramente provata, per non rompere con il centrodestra - che sulla riapertura di “Pesaro Studi” ha sottolineando soprattutto l’“inciucio” tra Pd e M5S ma non una netta contrarietà dichiarandosi “perplesso” - e con la Lega che ha espresso senza indugi un deciso no.

Gambini, quindi, ha scelto, di stare alla finestra per non compromettere una sua eventuale candidatura con il centro destra alle prossime elezioni regionali subordinando gli interessi della città, legati strettamente al nostro Ateneo, alle sue aspirazioni politiche. Ma intanto qualcosa si muove: Mechelli, a margine di una intervista che annuncia il suo interesse per la neonata renziana “Italia Viva” e la sua partecipazione alla prossima Leopolda, respinge al mittente il progetto di Ricci che, a suo parere provocherebbe danni incalcolabili a Urbino.

Avrà il coraggio il rettore Stocchi, come a suo tempo ha fatto Carlo Bo, di opporsi a “Pesaro Studi” assumendo in prima persona la difesa degli interessi di Urbino? Ne dubito perché nel recente passato ha espresso parere favorevole alla riapertura di “Pesaro-Studi” e al trasferimento dei centri di ricerca sulla costa. Una accondiscendenza razionalmente inspiegabile anche rispetto alla riorganizzazione in atto del sistema universitario nazionale che va nella direzione di premiare le “università virtuose”, chiudendo la fase di una proliferazione sul territorio dei corsi di laurea, introducendo una netta distinzione tra università affidabili sul piano della ricerca, da privilegiare con i finanziamenti, e quelle dove si fa solo o prevalentemente didattica, considerate di serie B, ai quali assegnare pochi finanziamenti.

Se è questo che vogliono il sindaco e il rettore, vale a dire un ridimensionamento di fatto della nostra Università, è bene che lo si sappia e che abbiano il coraggio di spiegarlo ai cittadini. E il Pd e il M5S urbinati? Non pervenuti, mentre Londei ha dichiarato di essere favorevole al progetto di Ricci confermando quanto sostenuto nel corso della campagna elettorale.

È necessario intervenire attraverso un serio dibattito e con proposte che rilancino una programmazione regionale delle problematiche formative e del futuro delle università marchigiane come propone Sinistra per Urbino. Non c’è tempo da perdere.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 17-10-2019 alle 17:57 sul giornale del 17 ottobre 2019 - 410 letture

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