Conferenza stampa di fine anno, ovvero la "fuffa" dell'uomo del fare

maurizio gambini urbino 3' di lettura 02/01/2020 - La lettura delle cronache sulla conferenza stampa di fine anno del sindaco Gambini e della Giunta suscita il sintetico commento di “fuffa”, vale a dire di chiacchiere senza fondamento, un sostantivo che non a caso richiama quello di “fuffigno”, l’ingarbugliamento del filo di una matassa, dove la matassa, in questo caso, è quella dei problemi della città che il sindaco, da “uomo del fare”, non ha nemmeno provato a sbrogliare.

Detto in altre parole è lo schema classico di un populismo che, incapace di comprendere la complessità, la riduce a propaganda.

Su quanto realizzato nel 2019 ha di fatto sorvolato in quanto “era stato programmato nella precedente legislatura” e quindi, ha concluso, “non c’è bisogno di spiegarlo perché lo abbiamo già fatto durante la campagna elettorale”. Una assertività sgradevole che tratta i cittadini come insopportabili postulanti che stanno lì sempre a chiedere quello che si è fatto e quello che non si è fatto, un atteggiamento paternalistico che sottende insofferenza e fastidio e considera ogni voce critica un ostacolo per l’“uomo solo al comando”.

Un atteggiamento che, messa in cassaforte la riconferma a sindaco, denota stanchezza al punto da non trovare nemmeno la voglia di raccontare quello che è stato fatto da giugno a dicembre. É stata la conferenza stampa più dimessa e vuota che si ricordi con gli assessori che hanno spacciata l’ovvietà per grandi risultati o peggio, come l’assessore e vice-sindaco Cioppi, che ha riproposto l’ennesimo elenco dei suoi grandi progetti dove il futuro prevale sempre sul presente: revisione del Prg, nuovo piano strategico, la destinazione d’uso della Data, un laboratorio di innovazione tecnologica all’ex Fornace, interventi a Borgo Mercatale.

Ha sorvolato, infatti, sugli impegni che aveva preso da molto tempo per restituire alla città il “belvedere” di S.Chiara per il quale aveva annunciato una soluzione per la fine del 2018 e poi del 2019. Invece non solo non è stato fatto nulla, ma è a rischio di crollo, nell’indifferenza generale, anche il muro che corre dall’ex tribunale all’ex monastero di S.Chiara che ospita l’Isia, deturpando una delle vie più suggestive del centro storico. Per non parlare poi degli impegni disattesi per quel che resta del teatro di epoca romana di via S.Domenico, su cui lodevolmente si era investito, ma che versa ormai da troppo tempo nell’abbandono e nell’incuria, un’immagine del fallimento delle promesse di valorizzazione sbandierate dall’assessore.

Solo due parole del sindaco sul problema del calo democratico per addossarne la responsabilità a coloro che l’hanno preceduto che “praticamente hanno deciso di mandare via la gente”, ha dichiarato, fra cui c’era anche lui visto che è nel Consiglio comunale dal 1999 e sindaco dal 2014. In sei anni quindi lui, l’“uomo del fare”, cosa ha fatto se non portare la responsabilità del fallimento dell’unione con il Comune di Tavoleto gestita male e conclusasi peggio? Ora promette che ci sta ragionando allargando il problema all’entroterra”. Possiamo quindi stare tranquilli? Proprio per niente perché le cause e le dinamiche dello spopolamento sono chiare, esistono studi in proposito e si tratta solo di compiere un’azione politica incisiva prima del censimento del 2021.

Ma una novità la conferenza stampa l’ha fornita con le dichiarazioni dell’assessore al turismo De Crescentini, che finora si è distinto per il silenzio e poco presente anche in Consiglio, che in forma quasi oracolare ha detto che le prossime settimane “usciremo con le attività dedicate a Raffaello e con progetti a lungo termine dedicati alla città, condivisi anche con Vittorio Sgarbi”. Una vaghezza progettuale sorprendente e incredibile. L’unica certezza è che gli farà da balia il futuro pro-sindaco con tutte le complicazioni connesse sul suo ruolo che deve essere solo di rappresentanza.

Teniamoci stretti e speriamo nello stellone del 2020. Buon Anno a tutti.






Questo è un articolo pubblicato il 02-01-2020 alle 08:00 sul giornale del 02 gennaio 2020 - 865 letture

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