Crisi idrica, Biancani: "Non possiamo ricordarci del problema solo quando manca l'acqua, basta soluzioni tampone"

Andrea Biancani 3' di lettura 29/01/2022 - Ieri (giovedì ndr) ho partecipato al webinar organizzato da Legambiente “Strategie per una corretta gestione della risorsa idrica nella Provincia di Pesaro-Urbino”. Un incontro, per cui ringrazio Legambiente, molto importante che ha permesso il confronto e il coinvolgimento di esperti, istituzionie e cittadini interessati.

Nel nostro territorio si sente sempre più spesso parlare di siccità e crisi idrica. Purtroppo se ne parla solo quando la situazione diventa emergenziale, di solito in estate, e questo ci permette di pensare solo a soluzioni tampone.

La diminuzione delle piogge, legata al cambiamento climatico, rallenta il rifornimento non solo delle acque superficiali ma anche di quelle sotterranee. Molte sorgenti da cui attingiamo l’acqua si stanno lentamente esaurendo. In una provincia che per circa l’80% utilizza acqua di superficie proveniente da fiumi e invasi, questa situazione rischia di avere effetti ancora più preoccupanti.

Nel passato, a gestire il servizio idrico erano tante piccole realtà. Oggi ci troviamo con una rete acquedottistica molto frammentata con più di 5000km di acquedotti con 400 punti di captazione differenti. Un sistema complesso con scarse interconnessioni tra le reti che penalizza soprattutto i comuni dell’entroterra. Attualmente, infatti, la costa ha una rete di tubature che interconnette più sistemi permettendo di portare l’acqua dove manca. Per l’entroterra, invece, occorre realizzare le interconnessioni per permettere il collegamento tra i comuni che, soprattutto in estate, sono costretti al rifornimento tramite autocisterne con un notevole impatto ambientale.

Molto importante è anche sollecitare ENEL Green Power, che gestisce in concessione gli invasi, l’attività di sfangamento e pulizia degli stessi prima del 2029 (anno previsto dalla convenzione). Negli anni, infatti, la loro capacità si è notevolmente ridotta, fino a scendere sotto il 50%, a causa dei depositi di ghiaia e fango.

Per questo intervento è di fondamentale importanza che la Regione solleciti ENEL affinchè le attività di sfangamento vengano avviate quanto prima.

È inoltre importante sostenere gli investimenti previsti dall’ATO nel piano 2020-2027 per ridurre le perdite idriche dovute alla vetustà delle infrastrutture. Perdite assolute che nel 2020 erano pari al 32,9%, con circa 6 metricubi a km al giorno.

A fianco di questi interventi occorre investire anche sul fronte del recupero delle acque utilizzate e della lotta allo spreco.

Occorre l’impegno di tutti i cittadini che vanno resi consapevoli della gravità della situazione e spinti ad un uso più consapevole dell’acqua. L’Italia, purtroppo, è tra i paesi europei con il maggior uso domestico pro-capite d’acqua. Dobbiamo migliorare i nostri comportamenti e capire che l’acqua è una risorsa preziosa.

Infine, è importante l’approvazione del nuovo Piano Regolatore degli Acquedotti della Regione, in collaborazione con gli altri enti (ATO, Provincie e Comuni), per intercettare i finanziamenti. Tra finanziamenti statali, quelli previsti nella normale programmazione europea e le risorse collegate al PNRR avremo a disposizione sia per l’ammodernamento degli acquedotti, sia per la depurazione che per la realizzazione degli invasi, una quantità di risorse mai vista prima. È importante elaborare da subito una strategia complessiva.


da Andrea Biancani
Vicepresidente Consiglio Regionale





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 29-01-2022 alle 08:28 sul giornale del 29 gennaio 2022 - 162 letture

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