"L'etica del concreto", al Teatro Sanzio racconti su Olocausto, rispetto della vita e speranza

l'etica del concreto 2' di lettura 22/03/2022 - Dall’orrore alla salvezza: in un periodo così buio la Storia deve essere maestra di analisi del presente, ma deve anche contribuire a leggere i semi di speranza. Con questa consapevolezza, resa ancora più attuale dagli avvenimenti in corso, nasce l’idea della manifestazione “L’etica del concreto”, che si terrà venerdì 25 marzo (dalle 9 alle 13) nella cornice del Teatro Sanzio di Urbino.

L’evento, organizzato dall’Itis “Mattei” di Urbino con il patrocinio del Comune di Urbino e della Comunità Ebraica di Ancona, è la conclusione di un percorso biennale realizzato dalle classi 5 B di Chimica e 5 A Elettronica che, con le docenti di Storia Filomena Ballerino e Marina Racanelli, i prof. Giacomo Lodovici (Chimica), Massimo Zandri e Paolo Righi (Elettronica ed Elettrotecnica) e Simona Bondi (Religione), hanno analizzato Il sistema periodico di Primo Levi cercando di sviluppare legami tra discipline umanistiche e tecnico-scientifiche alla ricerca di una comune lettura sul reale.

Nella mattinata di venerdì la ricerca si farà racconto di una storia (quella della Shoah) che ancora ha bisogno di essere narrata: ospiti d’eccezione saranno

• Roberto Matatia, scrittore e giornalista faentino di origini ebraiche, autore dei romanzi “I vicini scomodi” e “Passerà. Storia di una famiglia ebrea”;
il docente e regista Fausto Ciuffi, direttore della Fondazione Villa Emma, la residenza di Nonantola (Reggio Emilia) in cui il sacerdote don Arrigo Beccari e il medico Giuseppe Moreali accolsero e diedero soccorso a 73 giovani ebrei provenienti dall’est Europa;
• Cristina Miriam Chiaffoni, soprano e attrice per Arena di Verona, docente di recitazione Accademia Venezze di Rovigo;
• Roberta Mori, referente Centro Internazionale Primo Levi di Torino.

“Il senso di questa giornata è racchiuso nella citazione che campeggia sulla locandina chiosa la prof. Marina Racanelli - dopo Auschwitz non è possibile essere inermi. Questo è un monito etico anche rispetto a quello che sta avvenendo oggi: la conoscenza deve spingere alla riflessione e all’azione. Non rimaniamo indifferenti: aiutiamo i profughi, chi ha bisogno e sta soffrendo, come diceva Primo Levi: non facciamo gli onesti indifferenti”.








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 22-03-2022 alle 15:13 sul giornale del 22 marzo 2022 - 179 letture

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