Nessuno tocchi il passaggio pedonale

3' di lettura 01/07/2022 - Mi è stata recapitata questa foto. La breve dicitura che l’accompagna spiega che l’auto non è in sosta per una commissione urgente. Piuttosto per l’indebito ed irrevocabile possesso, diurno e notturno, da parte di un signore che ritiene il passaggio pedonale, immeritatamente suo.

Credo che sarebbe stato più opportuno inviarla al Comando di Polizia Locale. Comunque la foto non mi disdegna. La trovo perfettamente coerente con l’intonazione della Città. Direi piuttosto che quel signore mi commuove. Gli trovo addosso dedizione e vigore. Una disciplina straordinaria. Costretto in quella riduzione all’assurdo, estetica e morale, a farsi proprie e legalizzare come atto di fede, le visioni di un Sindaco che incarna senza alcun tradimento la vocazione al “cambiamento”. Che consiste nell’abbattimento di ogni regola, limite e divieto. Così da tramutare quel possessore barbaro in cittadino esemplare. Ossequioso ai dettami dell’Amministrazione.

Se infatti un Sindaco propone cultura del disimpegno, forme insensate e contrarie, se arretra difronte a quelle rispettabili e civili, è legittimo che un cittadino osservante lo segua in quel percorso involutivo. Il barbaro ha perfettamente interiorizzato che le cose in Urbino sono cambiate. Sono cambiate le persone, i sentimenti, le gioie, le ragioni ed i ragionamenti. Urbino non è più quella di un tempo, quando era universo, cosmo, ordine. Oggi è progredita. Si è distinta dalle malinconiche e stanche decalcomanie sfocate che ci hanno accompagnato.

È diversa oggi Urbino. Ha assunto un carattere nuovo. Il problema non è il barbaro. Siamo noi, noi purtroppo tardivi, sono i nostri occhi ormai troppo brevi che non riconoscono più le immagini nuove di un futuro che avanza. Gli sguardi si sono alzati. Oggi mirano ad una giallognola inerzia apparente, dove l’anarchia e la dissoluzione si intrattengono a gara in una mutazione impensabile un tempo. Ma che profetizza un rinnovamento epocale, sociale ed umano che ci porterà sulle soglie di un nuovo Rinascimento.

Pertanto tutta quella agitazione ubriaca che pervade notte e giorno la Città, quei rimbombi che negano ogni grammatica di civiltà, quell’idea di Città simile alle periferie disturbate che si riflettono in specchi di invivibilità, sono segnali di una applicazione che pochi eletti hanno il privilegio di percepire. Il barbaro è tra questi. Quale colpa dunque imputargli se con quell’atto, rompe le acque ad un parto che produrrà cambiamenti permanenti nella nostra vita. Non dobbiamo impressionarci. Dobbiamo seguire il Sindaco. Dare fiducia a Lui che vive nel decoro. Che procede con la certezza brillante del pensatore ed immagina un mondo compatibile con quel reale. Dove la cultura, l’impegno civile, le sensibilità sono un companatico inutile ed indigesto.

Quando tra due anni cesserà il suo secondo mandato lascerà una città senza abitanti. L'obbiettivo sarà conseguito. Allora i barbari potranno finalmente parcheggiare sui terrazzi delle case. Dentro le fontane. Potranno scorrere a marcia indietro o di traverso. Si cancelleranno i divieti. Si sbiancheranno i passaggi pedonali. Cesseranno i moralisti. Una lapide ricorderà che tutto ebbe inizio e fine da un generoso barbaro che superò un limite.








Questo è un articolo pubblicato il 01-07-2022 alle 23:38 sul giornale del 01 luglio 2022 - 319 letture

In questo articolo si parla di attualità, urbino, articolo, bruno malerba

Licenza Creative Commons L'indirizzo breve https://vivere.me/dd3w





logoEV
logoEV
qrcode