Galleria Nazionale delle Marche tra passato, presente e futuro, i progetti e le sfide di Gallo

luigi gallo 8' di lettura 01/10/2022 - Manca una settimana alla fine della mostra Federico da Montefeltro e Francesco di Giorgio: Urbino crocevia delle arti, allestita al piano terra di Palazzo Ducale di Urbino, sede della Galleria Nazionale delle Marche, e curata da Alessandro Angelini, Gabriele Fattorini e Giovanni Russo, che propone ben 80 opere - tra pitture, sculture, disegni, medaglie, affreschi staccati e codici -, un terzo delle quali provenienti dall’estero.

Accompagnata da un costante successo di pubblico e di critica, la mostra si è svolta parallelamente a un fitto programma di appuntamenti legati all’operazione di razionalizzazione degli spazi dello stesso Palazzo Ducale che, sotto la direzione di Luigi Gallo arrivato a Urbino poco più di due anni fa, ha ampliato la superficie a disposizione dei visitatori (comprendente anche ambienti fino a quel momento non accessibili), esponendo nelle varie sale recuperate circa un centinaio di opere altrimenti custodite nei depositi e ottimizzando i percorsi di visita, rendendoli fruibili per tutti.

Ciò che è avvenuto nel 2022 rappresenta tuttavia solo il primo step del completo ripensamento dell’utilizzo dello storico edificio urbinate per fini di valorizzazione del patrimonio storico artistico.

L’ambito architettonico

Nel 2023 infatti prenderà il via la seconda parte dei progetti, che saranno realizzati anche grazie a risorse europee, e che comprendono:
· i fondi ottenuti dalla Galleria Nazionale delle Marche nell’ambito del Pnrr nel corso dei prossimi tre anni permetteranno di rivedere completamente le scelte museografiche e illuminotecniche del piano nobile, dello scalone e del cortile d’onore, offrendo una nuova lettura delle opere e della preziosa architettura rinascimentale voluta da Federico da Montefeltro. «Come già avvenuto per il secondo piano inauguratosi a luglio - dice il Direttore della Galleria Nazionale delle Marche, Luigi Gallo -, si tratta di ripensare globalmente i percorsi di visita e insieme adeguare gli impianti ormai obsoleti. La luce sarà il tema dominante del museo rinnovato in cui sarà possibile godere la bellezza unica del palazzo ducale, vero archetipo dell’architettura rinascimentale, e delle opere in esso conservate». A questo progetto si affianca un importante lavoro di indagine per il miglioramento e il monitoraggio climatico nelle sale con opportune pedane scaldanti e un innovativo sistema di controllo dello stato conservativo delle opere. «Grazie al Pnrr - prosegue Gallo - stiamo lavorando anche al nuovo sito del museo, inclusivo e performante, che prevede anche un’audioguida e il tour virtuale del museo. Sono sfide a largo raggio che vedono tutto lo staff lavorare insieme per portare il museo nel futuro».
· A questi progetti si affiancano i lavori di manutenzione straordinaria delle superfici lapidee dell’intero edificio, che prevedono interventi sullo scalone e sul torricino nord. Contestualmente stanno per partire gli interventi per l’adeguamento sismico del palazzo, operati in accordo con la Soprintendenza, grazie ai quali sarà realizzato un laboratorio di restauro moderno e aggiornato, pronto ad accogliere le opere da tutta la regione per una indispensabile tutela interistituzionale.

La valorizzazione del patrimonio
C’è poi tutta l’attività di valorizzazione del patrimonio, altro fiore all’occhiello della Galleria Nazionale delle Marche, che comprende un fitto calendario di eventi espositivi di cui è già possibile fornire una scansione temporale.
· «Stiamo già lavorando alle esposizioni che punteggeranno il corso dei prossimi mesi - afferma il Direttore - partendo da un approfondimento su Pellegrino Tibaldi, autore di cui il museo ha recentemente acquistato una meravigliosa tavola, che prevede prestiti da grandi musei italiani; è poi prevista un’importante mostra sui tesori pittorici che per le grandi dimensioni sono conservati nei depositi del museo, la quale permetterà di mostrare al pubblico opere inedite interamente restaurate per raccontare la storia dell’arte nella regione e rispondere pienamente al ruolo chiave di Galleria Nazionale delle Marche; e ancora una mostra, curata con Luca Molinari in collaborazione con l’ISIA di Urbino, che analizzerà l’importanza formativa del Palazzo Ducale nell’architettura dei nostri giorni. Insomma, un’offerta culturale a 360 che vuole confermare il ruolo centrale della Galleria urbinate radicandolo nella storia, così come nella contemporaneità».
· Ovviamente la fase progettuale si spinge avanti nel tempo fino al 2024, quando la vicina Pesaro sarò Capitale italiana della cultura e il museo diretto da Luigi Gallo si prepara a un grande evento espositivo: «Contestualmente a quanto annunciato - aggiunge il Direttore - stiamo lavorando alla preparazione della grande mostra dedicata a Federico Barocci che sarà l’evento di punta nell’anno 2024 di Pesaro Capitale della cultura italiana. Proprio in questa ottica abbiamo firmato un protocollo di valorizzazione congiunta con il comune di Pesaro per organizzare al meglio questo importante appuntamento che tanto può offrire al nostro territorio in termini di sviluppo del turismo culturale e, più in generale, costituire un punto di scambio fruttuoso fra realtà museali civiche e nazionale. A questo proposito voglio citare il coinvolgimento delle principali pinacoteche civiche marchigiane, che ringrazio sentitamente per la disponibilità, alla mostra che sto preparando alle Scuderie del Quirinale dedicata ai salvatori del patrimonio durante la seconda guerra. Grazie al direttore Pasquale Rotondi il patrimonio artistico regionale e nazionale fu tratto in salvo dalla guerra, sigillando un rapporto fra realtà civiche e museo nazionale che ancora oggi sottende la trama ricca dei nostri rapporti istituzionali».

Rapporti con la scuola e col territorio
Anche sullo stretto rapporto tra museo e scuola, il Direttore Gallo (anche nelle vesti di Direttore regionale dei beni culturali) vuole sottolineare i passi compiuti e i progetti: «Come Museo e Direzione Regionale abbiamo stipulato diverse convenzioni con le Università, come il lavoro in fieri dei quattro atenei marchigiani che si sono consociati e stanno studiando approfonditamente la storia delle rocche di Senigallia e Gradara per offrire una nuova e aggiornata lettura delle loro stratificazioni edilizie. Penso anche alla Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte di Roma, dove mi pregio di insegnare, e con la quale abbiamo redatto la comunicazione interna del secondo piano della Galleria Nazionale delle Marche, ma anche la Scuola di Specializzazione in restauro architettonico dell’Università Federico II di Napoli, che sta portando avanti alcune importanti ricerche sulle sedi storiche di Ancona e Ascoli Piceno elaborando le linee guida per il loro restauro. Diverse convenzioni inoltre sono state messe in piedi con l’Università di Urbino, di Chieti, con la Scuola d Specializzazione in Storia dell’Arte di Gubbio, con l’IMT di Lucca, dove sta prendendo il via un dottorato specificatamente dedicato agli studi museali, per fare dei nostri istituti de centri di eccellenza nella formazione. Accanto a tali collaborazioni, abbiamo rafforzato il ruolo dei musei nella vita della città, accogliendo prestigiosi festival internazionali, come il Festival di Musica Antica a Urbino, per offrire al pubblico una esperienza varia e stratificata.. senza nulla togliere al piacere estetico, che resta una chiave imprescindibile per appropriarsi nel profondo dei significati dell’arte».

Riflessioni finali
A due anni dalla nomina a Direttore della Galleria Nazionale delle Marche, Luigi Gallo tira le somme della prima parte del suo mandato: «Dopo la riforma Franceschini - dice - la Galleria Nazionale delle Marche era già stata interessata da un nuova politica culturale, più aperta alla collaborazione con gli altri istituti culturali, ma anche alla vita cittadina e a iniziative diversificate. Mancava però un adeguamento degli spazi espositivi che, in parte, era stato avviato per delle nuove sale al secondo piano, ma che, l’avvicendamento alla direzione in concomitanza dell’epidemia da Covid, aveva rallentato. Si è ritenuto opportuno quindi, riprendere i progetti di ampliamento degli spazi espositivi al fine di poter esporre le aumentate collezioni della Galleria Nazionale delle Marche dovute ad acquisti, depositi (come l’importante collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro) e progetti MiC (per esempio ‘100opere tornano a casa’). La maggior disponibilità di spazi ha permesso di affrontare meglio le necessità di adeguamento impiantistico e delle strutture espositive del piano nobile, non più procrastinabili, limitando la chiusura degli spazi. Questi lavori, che si pensava di dilazionare maggiormente nel tempo, sono stati invece accelerati dai suddetti finanziamenti connessi al Pnrr - prosegue Luigi Gallo -. Anche la necessità di aggiornare i supporti didattici - che pur aveva avuto un timido inizio con la precedente gestione - ha subito un’accelerazione in concomitanza del periodo pandemico: le difficoltà presentatesi a fronte dell’uso di devices condivisi, una maggior diffusione delle tecnologie dell’informazione in più larghi strati di pubblico, e la politica del superiore Ministero volta a rafforzare servizi online e digitali, ha fatto apparire subito obsoleti i sistemi in vigore e reso necessario un veloce aggiornamento reso possibile, anche in questo caso, dal Pnrr. Da qui a tre anni - conclude - dovremmo poter offrire un museo migliorato nell’accoglienza e nell’accessibilità (tanto fisica quanto cognitiva), sia nello spazio, sia nei servizi di assistenza didattica e agli studiosi. Una sfida che io e il mio gruppo di lavoro abbiamo accettato e che faremo di tutto per vincere».






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 01-10-2022 alle 17:15 sul giornale del 01 ottobre 2022 - 356 letture

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