Truffa del Bonus Facciate, venti indagati, sequestri per 85 milioni di euro

guardia di finanza| 2' di lettura 10/03/2023 - I finanzieri del Comando Provinciale di Treviso, nell’ambito di un’indagine sul corretto utilizzo dei crediti fiscali relativi al “Bonus Facciate” hanno dato esecuzione a una serie di perquisizioni e sequestri, su 49 milioni di euro di crediti d’imposta e oltre 2 milioni di euro fra somme di denaro e altri beni nella disponibilità di venti indagati.

Nell’ambito dello stesso fascicolo processuale, nel mese di gennaio del 2022 il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Treviso aveva già sequestrato agli indagati crediti fiscali per 31,5 milioni di euro e disponibilità liquide per 2,5 milioni di euro. Nel complesso, quindi, le indagini hanno permesso finora di assicurare al patrimonio pubblico circa 85 milioni di euro in crediti fiscali, disponibilità finanziarie e altri beni illecitamente detenuti.

I reati per cui si procede riguardano ipotesi di truffa e indebite percezioni a danno dello Stato nonché riciclaggio, reimpiego in attività economiche e autoriciclaggio dei proventi illeciti da parte di venti indagati, perlopiù giovani originari di paesi dell’Est-Europa, residenti tra le province di Bolzano, Venezia, Catania, Treviso, Rovigo, Padova, Bari e Pesaro-Urbino che, per realizzare il meccanismo di frode, nel 2021 avevano strumentalmente attivato partite Iva per ditte edili, attestando falsamente di aver compiuto i lavori che davano diritto a generare questa particolare tipologia di crediti.

Fra gli indagati figura poi il titolare di uno studio di consulenza fiscale di San Biagio di Callalta, che ha curato la costituzione delle aziende intestate agli stranieri e che, dai riscontri investigativi, emerge quale ideatore dell’intero disegno criminoso. I crediti d’imposta, ottenuti fraudolentemente e all’insaputa dei proprietari degli immobili - che hanno negato di aver intrattenuto qualsiasi rapporto con gli indagati - sono stati in parte monetizzati mediante cessione a istituti di credito, in parte ceduti a ditte individuali create ad hoc ovvero a società terze.

Le indagini proseguono, anche per ricostruire compiutamente tutti i passaggi di denaro successivi alla monetizzazione dei crediti fittizi e, a tale scopo, sono già stati attivati i canali di cooperazione internazionale per tracciare e sequestrare i proventi dei reati commessi, inviati all’estero per eludere od ostacolare gli accertamenti. L’intervento testimonia, ancora una volta, l’impegno profuso dalla Guardia di Finanza di Treviso nell’attività di contrasto alle condotte che pregiudicano il corretto impiego delle ingenti risorse pubbliche, stanziate per sostenere la ripresa a seguito della crisi economica collegata all’insorgere dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

I sequestri eseguiti, inoltre, sono un segno tangibile della capacità della Magistratura e delle Fiamme Gialle di assicurare concreta e immediata efficacia all’attività repressiva, scongiurando ulteriori circolazioni di crediti fittizi e, conseguentemente, più gravi danni per le casse dello Stato e il corretto funzionamento dei mercati.

____
Vuoi ricevere le notizie di Vivere Urbino in tempo reale sul tuo smartphone tramite WhatsApp e Telegram?
Per WhatsApp aggiungi il numero 3714499877 alla tua rubrica ed invia il messaggio "Notizie ON".
Per Telegram vai su https://t.me/vivereurbino e clicca su "Unisciti".






Questo è un articolo pubblicato il 10-03-2023 alle 14:00 sul giornale del 10 marzo 2023 - 466 letture

In questo articolo si parla di cronaca, urbino, truffa, pesaro, guardia di finanza, treviso, vivere urbino, gdf, articolo, bonus facciate

Licenza Creative Commons L'indirizzo breve https://vivere.me/dWPj





logoEV
logoEV
qrcode