Un sindaco che è una violazione continua

4' di lettura 18/03/2023 - Urbino dentro le mura, patrimonio dell’umanità, non ha più abitanti. La città è ormai un corpo nudo, inatteso, che vive l’abisso del suo abbandono.

Ne parlo con sofferenza, che a volte si tramuta in umor nero, inquieto e disperato. Anche se la città è ancora tutta davanti a me, intera la profondità della sua luce, immutabile la sua storia, immutabili i suoi monumenti come il vento che mi batte il viso e mi porta solo cose vissute, tuttavia penetrandola, assecondando gli istanti delle sue vie, provo uno sfasamento al pari del galleggiare su un’acqua rigida senza confidare su nessuno, senza incontrare nessuno, nessuno che rinnovi la sua presenza, inutili le parole, inutile il presente, inutile il futuro.

Urbino oggi è così, impensabile. Una città trasformata, dove si è sempre soli con l’impressione di perdere tempo. Svuotata di abitanti, è vissuta da una comunità complessa e forestiera di studenti e turisti, tutti di passaggio. Per il Sindaco questo non è mai stato un problema. Infatti è sempre rimasto nel retro buio dei suoi pensieri. Tanto che qualche giorno fa, con un provvedimento indegno e vile ha messo mano al Piano Regolatore modificando il limite delle superfici abitative da 70mq a 45mq cosi da permettere la frammentazione di appartamenti in monolocali, non più destinati a famiglie dunque, ma al popolo dei turisti seguendo le vaporosità dell’albergo diffuso in città.

Con questa delibera il Sindaco ha inferto un colpo mortale a Urbino, mettendo fine ad ogni possibilità di ripopolamento. È incredibile quanto quest’uomo che malamente sopravvive senza garanzie a se stesso, sia incapace di pensare ad una città al servizio dei cittadini e non riesca a progettare un investimento sostenibile di rigenerazione urbana. Preferisce sempre deviare sul malessere impersonale del suo istinto, incaponirsi su ogni cosa purchè scomoda, terribilmente assurda e dannosa, inebriandosi d’orrore. Come sta facendo a Canavaccio, dove investe milioni di euro in una roba da vertigine, mostruosa e senza senso. Oppure in Urbino, nel frattempo abbandonata al peggiore degrado della sua lunga storia, dove altrettanto mostruosamente vorrebbe volturare due alberghi a studentati.

A me questo signore pare più una minaccia che un Sindaco. Così come tutta la sua Giunta che gli vive dietro sempre con un limone in bocca, seguita dalla tremula meraviglia del cornicione dei Presidenti di Enti e dei Consiglieri da Lui nominati, tutti piccole hostess del nulla. Molti li conosco. Li guardo in tralice, con esitazione. Sbircio il loro sottofondo culturale, ascolto il linguaggio scarno che influenza e limita e condiziona il mio comportamento cittadino. Ci resto male. Mi chiedo chi siano. Quali esperienze abbiano vissuto. Quali adattamenti abbiano dovuto patire. Perché sia io a subirli. E perché non sia io a condizionarli, a limitarli, ad influenzarli. Non mi avvicino. Li lascio come oggetti lontani, sfocati. Osservandoli adempiere ai loro atti che non rispettano impegni, dove procedono dentro una procedura fissa che tende sempre a venderci qualcosa, ovvero a procurarci una erezione seducendoci con promesse magari erotiche come l’acquisto di un autobus elettrico a guida autonoma, senza pilota, che avrebbe dovuto girare tra gli spigoli di Urbino per farci impazzire di gioia come bambini.

Non mi avvicino nemmeno al Sindaco. Non lo rispetto. Non posso rispettare chi con ostinazione da nove anni continua a sfigurare la mia città. Detesto le sue visioni, la sua convinzione che una città debba essere abitata da automobili. Una allucinazione che sottintende al desiderio nascosto di trasformare tutti gli spazi possibili dentro e fuori le mura, compresa la nuova piazza di Canavaccio, in parcheggi per i pedoni, così da eliminarli, facendoli sostare in quelle aree tutti in piedi, fitti fitti, a pagamento.

Qualcuno scriveva che nella grande utopia della vita, si arriva ad un certo punto, in cui le correzioni non sono più possibili. Tutto è già accaduto. Urbino è a quel punto. Prossima a non poter più essere ripresa. Né basterà il soccorrevole aiuto dell’opposizione. Giacchè una parte deve aspettare ancora Elly. L’altra sta col Sindaco, in una posizione disonesta e scorretta. Non si oppone, fa domande. Mentre a noi riserva su feisbuc la premura di sgrezzarci proponendoci dei libretti, robette, amenità, rivendicando per sé tuttavia la straordinaria proposta di consegnare la cittadinanza agli studenti. Un stupidata. Dio mio, sono tutti cosi vecchi, lisi, poveri ed antichi, da non finire mai perché non hanno mai avuto un inizio!!

Chi sa come usciremo dalle elezioni del prossimo anno.






Questo è un articolo pubblicato il 18-03-2023 alle 07:19 sul giornale del 18 marzo 2023 - 570 letture

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